I seguaci di Caio Gracco

I seguaci di Caio Gracco

I seguaci di Caio Gracco si erano fisicamente ritirati più di 2000 anni fa sull’Aventino, perché il Senato ne aveva respinto le proposte di legge.

Qui a Sinnai la sensibilità politica di alcuni consiglieri,  loro malgrado di opposizione, li ha indotti a dichiarare che non avrebbero partecipato  ai lavori delle diverse commissioni consiliari fino a che non si fossero chiariti i dubbi  relativi a presunte irregolarità nella elezione del presidente della prima commissione di controllo e garanzia.

Mette conto di considerare, per chi non ha memoria corta, che gli stessi consiglieri (escluso naturalmente Lai, che è un neofita) nulla ebbero da eccepire nella passata amministrazione, quando la vicepresidenza del Consiglio pertinente alla minoranza fu ricoperta inopinatamente da uno di questi stessi consiglieri, migrato con gli altri in maggioranza. Una sensibilità bifronte.

Secondo  quei signori nella elezione del presidente della prima commissione di controllo e garanzia non sarebbe stato rispettato un articolo del regolamento, il n.16 e vi sarebbero per sovrammercato anche dubbi sulla autenticità della firma di delega da parte di un commissario, assente per motivi di lavoro.

Senza tediarvi con questioni di lana caprina che ignorano la Legge, che tutela l’elettorato attivo, cioè la libertà di chiunque di votare chi vuole (lo scrutinio segreto  è previsto per legge), è certo che il Consiglio comunale dovrà riscrivere un articolo mal concepito e mal scritto (e non solo quello), rendendolo più aderente alla legge. I regolamenti infatti non possono essere in contrasto con la stessa, che detta all’art.44 del Tuel (il Testo unico degli enti locali) che il presidente della 1° Commissione di Controllo e Garanzia deve appartenere alla minoranza consiliare. Esattamente come è successo: Aldo Lobina, consigliere di minoranza, è stato infatti eletto presidente dai commissari.

Comprendiamo ancora meno l’altra questione: c’è una delega, ribadita dal delegante a chiare lettere, la cui rappresentanza non può essere cancellata da dubbi sulla autenticità della volontà ampiamente manifestata. Salvo tradire il significato e il valore della rappresentanza democratica espressa col voto di Giugno.

Ricapitolando: è stato rispettato il dettato della Legge nel primo caso e del regolamento nel secondo.

Auguriamo a Caio Gracco emuli migliori.

Articoli correlati

Leggi anche....

Banner Sito

Dove Siamo