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LO STALLO SOCIALE GENERA DISINTERESSE VERSO LA COSA PUBBLICA

Trovo veramente opportuno il puntare il dito contro una situazione di stallo sociale che rende la nostra cittadini, ma anche le altre associabili, tutte facenti parte del nostro comprensorio di "città metropolitana" termine istituzionalizzato che pare non abbia avuto e non si sa se l'avrà mai, un vero e proprio significativo impatto gestionale ed amministrativo su una così vasta area che, non dimentichiamocelo mai, non solo è la più importante ed abitata della nostra regione, ma anche una delle più rilevanti dell'intera penisola. Non si capisce il perché questa recente insensata sommatoria istituzionale non si occupi se non in modo irrilevante ed assolutamente agnostico delle esigenze sociali delle proprie componenti, partendo dalle Amministrazioni consociate. Il problema risiede in una sola doppia mancata affermazione. quella del "buon senso e dell'appartenenza socializzata comune", che colpisce in modo particolare le fasce sociali più deboli, fragili ed esposte ad un degrado che contamina l'individualità e la generalità dei suoi elementi costitutivi. L'ignavia e l'ignoranza di una non piccola parte di questi ultimi rischiano di distruggere tutto: il nostro "background" territoriale e quello che rimane dell' "Heritage" culturale trasmessoci dai nostri avi. Per farla breve: non é oltremodo pensabile un mondo dove più di una generazione attuale (giovane, anziana, attiva o inattiva che possa essere) é lasciata in balia di fantasmi più o meno tecnologicamente avanzati, immersa in una individualità deteriore e foriera soltanto di disperazione, alienazione e di incomunicabilità sempre più dilaganti. Il quadro iperrealista di Hopper che accompagna il fondo postato da SINNAI LIBERA è in assoluto, oltre che di sicuro iconico, anche profetico rispetto al mondo che ci si sta sviluppando attorno, senza possibilità di retrocessione. "Diamoci una mossa" e favoriamo tutte le occasioni possibili d'incontro e condivisione allargata della nostra Società, partendo dalla dimensione limitata ma altrettanto importante del nostro contesto sociale. Proviamo a ripensare alla mobilità di tutti e di ognuno, tramite opportune politiche non miopi, di pedonalizzazione, quando e come possibile del centro storico, delle opportunità di rafforzamento commerciale dei mercati civici e dei vari tipi di negozi sempre più specializzati per categoria e peculiarità individuale, di valorizzazione delle sole attività ludiche non penalizzanti economicamente, ma in special modo "dedicate" ad ogni "motivazione" individuale e collettiva, di rilancio , rifunzionamento e riabellimento degli spazi comuni. Solo così avremo vinto la "guerra" dell'isolamento individuale e del disinteresse verso la cosa pubblica. !

Roero Brusori

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