Cari lettori, in ossequio ai doveri di trasparenza mettiamo a disposizione di chi è disposto a leggerli i documenti richiamati nel titolo di questo articolo che hanno accompagnato e accompagnano lo studio di Sinnai Libera sul rimboschimento realizzato con i fondi del Pnrr.
Per consultarli ci vuole tempo e pazienza, ma pensiamo che ne valga la pena. Avrete contezza di ciò che ruota attorno all’argomento.
Può essere interessante esaminare una nota pervenuta al mio indirizzo. Il testo di questa nota (fare click qui per leggerla) è stato inviato da tre consiglieri comunali , Paolo Usai, Sara Uda e Marco Floris, che fanno parte della Commissione di Controllo e Garanzia, di cui chi scrive sarebbe – a sentir loro- evidentemente indegno presidente. La commissione è composta da cinque componenti, i tre citati, provenienti dalla maggioranza, più il sottoscritto e il consigliere Roberto Loi, della minoranza consiliare.
Bene, come leggerete, tutto il testo della nota contiene le indicazioni necessarie a istruire, chiarire e qualificare il consigliere Lobina, destinatario (insieme ad altri) della corrispondenza. Una vera e propria lezione di scienza politica depositata.
Quando si costruisce un carcere lo si circonda di mura, quando si costruisce una caserma anche!
Quando si fa un rimboschimento, che costa centinaia di migliaia di euro (circa 900mila) non si lasciano varchi aperti nella recinzione.
Abbiamo visitato nove mesi fa il rimboschimenti di Cirronis Bellavista, segnalammo allora che la recinzione non era adeguata, perché c’erano varchi e in certi tratti era addirittura da ripristinare (recinzione a terra parallela al terreno).
Segnalammo nove mesi fa che le essenze arboree erano secche, che la fallanza dell’impianto era paurosa.
In un mondo sempre più interconnesso, la qualità della comunicazione e la capacità di argomentare in modo rispettoso e produttivo sono elementi essenziali per il buon funzionamento di qualsiasi società. La mia esperienza professionale in Gran Bretagna, dove ho lavorato in diversi dipartimenti governativi (sia locali che centrali), mi ha fatto riflettere profondamente sulle differenze culturali nel modo in cui vengono affrontate le discussioni e le controversie. In particolare, il rispetto delle procedure formali e delle norme di etichetta in contesti professionali e politici è molto più radicato rispetto a quanto avvenga in Italia, dove la comunicazione spesso sfocia in scontri emotivi e accusatori.
Ai Signori componenti della Commissione di Controllo e Garanzia p.c. al Sindaco p.c. al Presidente del Consiglio C.C. p.c. all'Assessore dei Servizi Sociali p.c. al Segretario Generale COMUNE di SINNAI
Oggetto: segnalazione di criticità nella gestione della Fondazione Polisolidale
In ogni progetto, la collaborazione tra tutte le parti coinvolte è essenziale per raggiungere il successo. Quando ognuno contribuisce verso un obiettivo comune, si crea un ambiente di lavoro che stimola il confronto e la crescita reciproca.
Ma come si raggiunge questa collaborazione? La chiave sta in una visione condivisa.
Avere una visione chiara aiuta a ridurre i conflitti, evita sprechi di risorse e permette a ciascuno di comprendere il proprio ruolo nel raggiungimento dell’obiettivo comune. Quando tutti si riconoscono in questa visione, il lavoro diventa più coeso e motivato, con ogni contributo che viene apprezzato e indirizzato verso risultati concreti. Questo è un processo che richiede attenzione, comunicazione continua e un impegno costante a imparare e migliorarsi.